Morto nel bagno della caserma dei carabinieri

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Morto nel bagno della caserma dei carabinieri

Morto nel bagno della caserma dei carabinieri di Quarto, in provincia di Napoli. Si chiamava Rosario, aveva 42 anni e stava scontando la sua pena per reati minori agli arresti domiciliari. Tra breve sarebbe stato di nuovo libero, mancava pochissimo. Separato dalla moglie, abitava con un fratello nella casa paterna e da qualche mese aveva perduto entrambi i genitori. Ieri i carabinieri sono arrivati a casa sua per il consueto controllo quotidiano, che secondo le testimonianze è sempre avvenuto senza problemi. Il detenuto ieri si trovava nel cortile del palazzo piuttosto che dentro casa, intento a tentare di riparare l’automobile di famiglia. I carabinieri gli hanno chiesto “Che ci fai tu qui? Devi stare in casa” intimandogli di rientrare immediatamente in appartamento ma Rosario piuttosto che obbedire ha reagito e – prima di essere bloccato dalle forze dell’ordine – ha dato in escandescenze: per cercare di divincolarsi ha fracassato il vetro della volante e ha spintonato un agente. Una volta ammanettato è stato condotto in caserma. Da lì, per avvenuta sospensione degli arresti domiciliari, Rosario doveva essere tradotto nel carcere di Poggioreale.

Ho parlato con un’inquilina del palazzo in cui abitava Rosario, non posso dire di averla intervistata perché non sono una giornalista. Pare che Rosario avesse qualche problema psichico di lieve entità e che fosse già stato curato. La sua vicina di casa mi ha parlato di Rosario come di persona fisicamente sana. Mi ha detto che solitamente era molto tranquillo, gentile con tutti, talvolta litigioso col fratello, e pare che soffrisse molto per la morte della madre. La donna mi ha descritto la scena movimentata dell’arresto sottolineando che i carabinieri non hanno reagito con violenza alla veemenza di Rosario. Poco dopo, in caserma, pare che Rosario abbia chiesto di andare in bagno. Non vedendolo più uscire, i carabinieri sono entrati e lo hanno trovato accasciato a terra. Avrebbero tentato inutilmente di rianimarlo.

Sul posto sono arrivati i medici del 118, il magistrato, il medico legale del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli. E’ stata disposta l’autopsia per accertare le cause della morte. Un malore improvviso?

 

 

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