Come si cambia

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La responsabilità civile dei magistrati

 

Come si cambia, lo dice anche una bellissima canzone di Mercedes Sosa, Todo cambia. E così cambia anche M5S a proposito del ddl sulla responsabilità civile dei magistrati.  “Al Senato voteremo in maniera compatta contro questo emendamento”, dichiararono i pentastellati l’11 giugno di quest’ anno. Oggi invece fanno esattamente il contrario, dicono che il decreto legge non è più una porcata, è migliorato anche grazie a loro, quindi votano insieme al PD e affermano che nel caso si potrà rimediare a qualche difetto presentando emendamenti alla Camera. Anni e anni di parole e scritti di Marco Travaglio gettati al vento, pare.

La responsabilità civile dei magistrati esiste già, è già legge: il cittadino fa causa allo Stato, lo Stato se il cittadino ha ragione lo risarcisce e si rivale sul magistrato, altrimenti no. Il magistrato risponde già per dolo o colpa grave, dunque se per un errore di giudizio manda in galera un innocente paga eccome. Non rientrano nella responsabilità civile le diverse valutazioni che i magistrati fanno su un determinato reato nel corso dei vari gradi di giudizio, per cui se uno è condannato in primo grado e poi assolto in terzo grado non è che chi lo aveva condannato deve risponderne. Non si comprende la necessità di intervenire ulteriormente laddove la legge potrebbe funzionare egregiamente se solo lo Stato la applicasse bene e tutte le volte che è necessario. Adeguare la legge preesistente ai parametri richiesti dalla UE – che è giusto – non significa che prima non vi fossero i presupposti per punire chi sbagliava.

Cosa si aggiunge con questo ddl a quanto già la legge predisponeva finora?

1) Alla responsabilità civile si affiancherà quella contabile, voluta da un emendamento di Ncd. Fino a oggi la responsabilità civile e quella contabile sono state sempre separate, anche in ragione del fatto che non sempre le cause che possono dar luogo a responsabilità civile coincidono con quelle che possono dare luogo alla responsabilità amministrativa. Da ora se un magistrato danneggia qualcuno per colpa grave o per dolo deve risarcire anche il danno pecuniario arrecato.

2)Si aggrava la pena pecuniaria che il magistrato dovrà allo Stato, si passa infatti da 1/3 dello stipendio annuo al 50%.

3)Non si potrà violare il diritto UE.

4) Il travisamento di una prova, la negligenza inescusabile costituiscono motivo di rivalsa obbligatoria. Che significano travisamento di prova e negligenza inescusabile? Quando si motiva su prove che non risultano dagli atti processuali  si verifica il travisamento della prova o degli atti. Quando invece non si motiva su  una prova che è stata acquisita si verifica la mancata valutazione della prova, che è negligenza inescusabile.
In definitiva, la legge vuole che la motivazione sia sempre fedele agli atti del processo.
[I vizi di mancanza, contraddittorietà o manifesta illogicità della motivazione devono risultare dal testo del provvedimento impugnato, ovvero da altri atti del processo specificatamente indicati nei motivi di gravame. Cit. da Litis.it, informazione giuridica]

Che si intimidisca la magistratura attraverso questo ddl mi sembra una parola troppo grossa, per essere più equilibrati si può sostituire il verbo intimidire con ostacolare, infastidire, contrariare. Il Csm in ogni caso dovrebbe essere soddisfatto per l’eliminazione della responsabilità diretta del magistrato, opzione ventilata in un primo momento e poi ritirata.

 

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