Contro Junker solo pro forma

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Contro Junker solo pro forma

Contro Junker solo pro forma. La mozione di sfiducia presentata dai rappresentanti della destra e dell’estrema destra al Parlamento europeo è più che giusta, ci mancherebbe altro: Junker non può occupare una posizione di spicco in un’Europa che impone sacrifici immani ai cittadini perché col suo appoggio all’evasione fiscale in Lussemburgo ha praticamente sottratto ricchezza alla comunità danneggiandola. Nessuno cade dal pero, è chiaro che tutto questo si sapesse già prima di scegliere lui per la presidenza della Commissione europea, ma da quando il caso LuxLeaks è diventato di dominio pubblico c’è una certa agitazione. Ciò che ha fatto Junker non è illegale ma non è compatibile eticamente con l’austerità e con la tendenza a far pagare la crisi alle classi meno agiate.

Torniamo alla mozione: il M5S ci ha tenuto a rivelare in una nota che non c’è stata alcuna preclusione alla partecipazione della sinistra parlamentare europea. In teoria la mozione era aperta a tutti. In teoria, perché nella pratica politica diventa altamente improbabile che la sinistra si affianchi agli xenofobi, agli estremisti polacchi, ai liberisti sfrenati e convinti, ai nostalgici del fascismo e agli antisemiti. Il testo della mozione del resto non è condivisibile dalla sinistra: esso fa anche riferimento alla sovranità fiscale, che per l’Ukip, la Le Pen e la Lega è un cavallo di battaglia.

Dunque la mozione non raccoglierà le 376 firme sufficienti e diventerà un bel quadretto da appendere alla parete come un trofeo, una buona intenzione abortita sul nascere, una cosa inutile fatta per forma, per farsi onore e per dichiararsi gli unici veri oppositori di Junker. E’ capitato anche a Tsipras di dover abbandonare l’idea di sfiduciare Junker: la sua lista non raccoglieva neanche i 76 voti necessari per presentare al Parlamento la mozione.

La sinistra per ora aspetta. Non firmerà la mozione presentata dalle destre e forse sta facendo un suo calcolo preciso: se chiediamo a Schultz di tirare fuori un po’ di miliardi per creare posti di lavoro per gli sconsolati giovani europei e lui accetta ce ne stiamo zitti e buoni e lasciamo in pace Junker, se invece Schultz non accetta si può tentare di presentare un’altra mozione di sfiducia, che stavolta potrebbe andare in porto se i gruppi di scontenti partecipassero, e sarebbero molti: popolari, inglesi conservatori, ungheresi, e tutti i socialisti che non amano le politiche di Junker e della Commissione, per nulla attente allo sviluppo. E’ una partita a scacchi.

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