Il De Magistris pride va avanti

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Il De Magistris pride va avanti e diventerà una saga, ormai il sindaco sospeso non lo ferma più nessuno, neanche le pallottole al plutonio come lui stesso ha dichiarato. Gli vacilla il piedistallo, gli si sta sbriciolando sotto i piedi. Non avendo l’indole giusta per una ritirata, non trovando retrovie cerca una postazione in prima fila, petto alle palle, una postazione che possa attirare l’attenzione dei media e degli opinionisti e che gli dia l’agio di comunicare quanto è pericoloso il paese e quanto stiamo rischiando di perdere la democrazia. Eccolo qua il tema migliore, è indubbiamente il più sentito e il più avvertito da tutti noi, quindi lui adesso lo abbraccia e non lo molla più. Si è fatto sospendere dall’incarico senza dimettersi spontaneamente per protestare contro una condanna  che ritiene ingiusta e molti gli danno pure ragione di questo atteggiamento.

Non può avere ragione invece per chi crede che le leggi e le istituzioni si debbano rispettare. Se c’è qualcosa che non va ci sono molti altri mezzi per accertarlo e per farsi valere. Non può avere ragione perché dice che andrà per le strade di Napoli a incontrare i cittadini, quindi cerca il clamore mediatico intorno alla sua persona e vuole usare i napoletani per ottenere consenso. Non può avere ragione perché nel giro di 24 ore si è travestito da Masaniello, solo che Masaniello stava col popolo, lui interpreta la parte di un Masaniello ad personam, esclusivamente pro domo sua. Non può avere ragione perché gli piace troppo apparire, e gli piace persino adesso che la sorte gli è avversa: il suo gigantesco ego gongola, finalmente può avvalersi della patente più ambita dai politici italiani, quella di vittima del sistema. Sta facendo esibizioni, discorsi col botto, e improvvisa, declama, arruffa il popolo: uffa.  A destra, a sinistra, al centro, c’è sempre qualcuno che grida al complotto ogni volta che un magistrato indaga su un politico o emette una sentenza. Uno spettacolo indecoroso e tutto italiano.

De Magistris come magistrato nel corso della sua carriera – checché ne dica lui – ha preso un bel pò di abbagli (humanum est errare) ma è vero che è stato anche oggetto di ritorsioni quando ha ficcato il naso in questioni che non bisognava evidentemente toccare. Da questo a considerarsi un perseguitato temutissimo dai corrotti e un eroe paladino di legalità, onestà e verità ce ne passa. Esagera, come sempre. Un paladino della legalità avrebbe dovuto avere a cuore di ripristinarla  nella sua disastrata città, almeno un poco, ma ha preferito occuparsi di sport, eventi e biciclette tenendosi al riparo dalla geografia dei luoghi dimenticati, violenti e tormentati. Se la smettesse di fare spallucce e di ridere della sentenza e della sospensione forse potrebbe ancora riprendersi forza e dignità, ma non smetterà. La presunzione di eccezionalità lo affligge, la patria rispettabile secondo lui è lui medesimo, ed è in questo labirinto che si sta perdendo.

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