Dopo Expo c’è TAV

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Dopo Expo c’è TAV.

Dopo lo scandalo Expo, per il quale la classe politica e la classe dirigente hanno finto stupore e meraviglia mentre perfino i portinai milanesi sapevano, la preoccupazione maggiore di Renzi e dei partiti è di perdere voti a favore del M5S. Grillo e il movimento hanno fatto della moralizzazione del paese la loro bandiera, lo slogan “tutti a casa” racchiude la volontà di fare pulizia in Parlamento e di smascherare ogni volta ve ne fosse la necessità imbrogli, inciuci, malefatte e ingiustizie. Tra i cittadini serpeggia da un pezzo la rabbia e la voglia di cambiamento, per cui in piena campagna elettorale la faccenda Expo rappresenta una mazzata per tutti, tranne che per il M5S, appunto.

Per porre riparo al danno Renzi fa il poeta, ci promette “un’Italia orgogliosa del suo passato e gelosa del proprio futuro”, tuona che “lo Stato è più forte dei ladri” e assicura che la soluzione è stata trovata: un magistrato stimatissimo vigilerà affinché i corrotti stiano alla larga. E’ un pò un espediente di facciata, in Italia leggi e provvedimenti speciali non hanno mai rappresentato una soluzione e spesso hanno peggiorato le cose. In ogni caso l’Expo si farà, sarà bellissimo, sarà costato 14 miliardi e non importa se un bel pò di economisti facendo due conti non abbiano ravvisato nell’ambizioso progetto alcun tipo di vantaggio economico.

Nei discorsi del premier la volontà ferrea e rigorosa di combattere la mafia e la corruzione per restituire ai nostri figli un paese finalmente moderno e democratico non c’è. Ci sono le solite trite parole dettate dalla circostanza e dall’opportunismo, nulla di più. Come potrebbe essere altrimenti? Renzi quando ha formato il governo ha cambiato la poltrona a molti dei ministri precedenti, poi ne ha nominati alcuni nuovi – insieme ai sottosegretari – tra i quali spiccano personaggi indagati dalla magistratura oppure in pesante conflitto di interessi. Non ha ancora parlato di una legge seria e ben fatta su questo benedetto conflitto di interessi, e non lo farà in futuro, sarebbe limitante per molti, e poi hai visto mai che Marina Berlusconi dovesse avere problemi il giorno in cui decidesse di sostituire il padre?

Renzi da parte sua non ci ha spiegato perché si faceva pagare l’affitto a Firenze, né perché abbia percepito contributi per un lavoro mai svolto nell’azienda di famiglia. E’, come tutti i suoi predecessori, vittima di un sistema che è una catena, nel quale ogni singolo individuo attua la medesima coazione a ripetere a causa dei legami di vario genere con lobbies, banchieri, faccendieri, industriali. E’ una specialità in cui gli italiani in Europa non sono secondi a nessuno. E’ un sistema in cui un favore non si disdegna ma si restituisce.

Se Renzi avesse davvero intenzione di far fuori una volta per tutte il malaffare e i corrotti dovrebbe agire, dovrebbe considerare un’anomalia che i governi non muovano un dito e che anzi abbiano da tempo delegato alla magistratura il compito di fare pulizia. Cosa dovrebbe fare dopo lo scandalo Expo per farci capire senza se e senza ma che intende percorrere la strada della moralità e della limpidezza? Un sacco di cose, magari ripristinare il falso in bilancio tanto per dirne una, magari dare un’occhiata al decreto anticorruzione che Cantone ha contestato e correre subito ai ripari.

Per restare nel tema dei grandi appalti dovrebbe dire una sola parolina, una parolina di tre lettere: TAV. Lo sanno anche i bambini che la mega-infrastruttura è un affare per pochi e che non porterà benefici di alcun tipo agli italiani, lo sanno anche i bambini che anche in questo affare c’è l’infiltrazione della mafia. Allora suvvia Presidente, non aspetti che un magistrato si metta ad indagare, non aspetti che trascorrano sei, sette anni per mettere a posto la questione, dica “TAV”, prenda un altro provvedimento speciale e mandi un controllore anche lì, faccia fermare i lavori, pretenda trasparenza da domani, la favorisca, ha il potere e ha molti mezzi per favorirla. Magari lei non è stato ancora informato, noi cittadini invece sappiamo benissimo che anche per la TAV è la solita storia ed è già tardi. Ci metta la faccia, ma sul serio, non a parole.

“Rispetto a Tangentopoli la corruzione si è evoluta, oggi il sistema dei comitati d’affari è più pericoloso di Tangentopoli.” Cantone. 

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