I Middlestein di Jami Attenberg

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I Middlestein di Jami Attenberg, Giuntina editore.   

 

Quando incontra Richard Middlestein, Edie è una bella ragazza alta e robusta e sta dedicando gran parte delle sue energie al padre morente, ha già perduto sua madre e ha un bisogno urgente di conforto. Richard è’ come una porta aperta verso la giovinezza, con lui la vita le ritorna in corpo come un fiotto, il suo impeto amoroso è talmente forte che non le viene nessuna voglia di farsi delle domande complicate sul futuro e su quello che vuole quando lui le chiede di sposarla. Sale su quel treno senza sapere se è di quelli veloci da viaggio lungo e ininterrotto oppure se è un treno da tratte secondarie, laterali, di quelli a fermata multipla. Non importa, Richard le piace molto, intanto è più alto di lei, è pieno di bei capelli neri, è un farmacista, è simpatico e gentile, la incanta per la spontaneità con cui sin dal loro primo appuntamento abbraccia la sua condizione di futura orfana. Non è cosa da poco incontrare un ragazzo così, forse non è sufficiente per garantirsi la felicità, o forse la felicità non può albergare dentro Edie per ragioni tutte sue, intime e oscure.

Fatto sta che dopo i primi anni di matrimonio, dopo aver messo al mondo due figli e averli cresciuti un po’ disordinatamente, piano piano Edie comincia a ingrassare. Lentamente. Non c’è niente al mondo che la soddisfi e le riempia il senso di vuoto come il cibo. Più passa il tempo e più il cibo diventa il suo pensiero fisso, la sua principale occupazione. Quando si prepara la mattina per andare al lavoro si accorge di non entrare più nei vestiti, neanche le scarpe le stanno ai piedi. Mangiare tutto il tempo di giorno e anche di notte diventa il mezzo con cui Edie si dispone a morire di grassezza. Progetta diete che non farà mai e intanto si rimpinza di porcherie e di leccornie mentre tutto si allontana, rimpicciolisce. 

Più Edie ingrassa e più la vita intorno si restringe, lei sta come in esilio nel suo mondo, a casa propria e nel suo grande corpo, aggrappata a una tavola imbandita. Per lei il cibo è esattamente come la droga per un tossico. Ha un bel carattere duro, Edie, è difficile distoglierla o convincerla, il marito ci prova ma lei lo respinge, lo tratta sempre male e a un certo punto, quando nella casa già non ci sono più i figli ormai adulti, lui decide di andare via. Non ci sta a farsi trascinare giù, a farsi imprigionare dalla melassa delle grandi abbuffate. E’ allora che la figlia Robin e il figlio Benny – sollecitato da sua moglie Rachelle – capiscono che non c’è più tempo da perdere, che Edie ha bisogno di aiuto perché le sue condizioni di salute sono preoccupanti. Quando c’era Richard accanto a Edie si sentivano tutti più tranquilli, lui era l’argine di un fiume che minacciava di esondare, ma non ancora in modo da travolgere ogni cosa.

La famiglia si schiera con Edie, Richard non trova nessuno disposto a capirlo né ad ascoltare le sue ragioni. Confuso e patetico si impegna nella ricerca di una compagnia femminile e di una felicità smarrita da troppo tempo. Finalmente incontra una donna che gli piace e questo accresce l’ostilità dei parenti fino a quando la nuora gli tenderà la mano e lo ricondurrà in seno alla famiglia.

Un bellissimo romanzo diviso in capitoli che scandiscono le vicissitudini dei Middlestein – ebrei di Chicago – attraverso il peso di Edie, dai 70 chili fino ai 150. E’ una storia che dei rapporti parentali racconta tutto il calore e la solidarietà ma anche tutte le difficoltà, le storture e le incoerenze. Jami Attenberg scrive con grande ironia, con tocco delicato stempera e diluisce il dramma di una donna che fino all’ultimo rigo nessuno di noi riuscirà veramente a comprendere, misteriosa e inarrivabile come tutte le persone infelici. 

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