Il popolo ha sempre torto

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Il popolo ha sempre torto

Pura retorica. Un piacere.

Il popolo ha sempre torto, nelle piccole cose e in quelle grandi. Ha torto per principio, per legge di natura, per prevenzione, perché essendo informe è perfetto per fare da capro espiatorio per ogni cosa mancante o eccedente. Ha torto se sciopera e se scende in piazza, quindi va picchiato così la prossima volta ci pensa bene prima di uscire di casa. Ha torto quando incontra una ministra al supermercato – non stimabile, non meritevole – e la prende a male parole. Ha torto quando parcheggia in seconda fila perché l’ha visto fare a un sindaco o a un personaggio famoso e nessuno ha detto niente. Ha torto quando evade il fisco per 10mila euro e si ritrova Equitalia addosso finché non è costretto a chiudere la sua impresucola da quattro soldi, ma non ha più troppo torto se è abbastanza ricco da evadere il fisco per centinaia di migliaia di euro, e non ha torto affatto se è ancora più ricco da poter portare i suoi capitali all’estero, anche perché a quel punto rientra in una categoria extra e smette di essere popolo.

Il popolo ha torto quando va a votare se non vota quel che piace al potere, allora diventa un incosciente populista, un incolto, un idiota, e fa crollare borse e spread. Lui, il popolo. Il popolo ha torto anche se non va a votare, ma di meno, perché dal punto di vista delle istituzioni è meglio non votare che votare dalla parte sbagliata. Il popolo ha torto quando in ospedale si mette a piantar grane alzando la voce perché magari sta su una barella sporca abbandonato in un corridoio da dieci giorni. Ha torto quando chiede giustizia per i morti di Stato, per un parente un po’ fumato o fatto di cocaina che si agita in strada e che finisce per morire non di overdose ma a furia di calci assestati con scarpe pesanti d’ordinanza. Il popolo ha torto quando non ha una casa dove abitare e occupa appartamenti diroccati e vuoti da decenni. Il popolo ha torto quando è nero, giallo, ignorante, volgare, educato, dignitoso, remissivo, sporco, disoccupato: è popolo, massa.

Il popolo ha torto quando chi lo governa è corrotto o aiuta i corrotti, e per questo dev’essere il primo a pagare, così impara. Il popolo ha torto quando abita nelle periferie dove non passano mai le forze dell’ordine e per paura dei boss di quartiere tace e acconsente per non fare una brutta fine: in quelle circostanze viene definito popolo connivente. Ha torto quando non manda i figli a scuola ma li mette a bottega per una misera paga in nero perché manca il cibo a tavola. Il popolo ha torto se fa figli senza poterseli permettere. Il popolo degli anziani ha più torto di tutti gli altri: non serve e ha perfino un costo. Il popolo ha torto quando si lamenta del governo: diventa demagogico, becero, qualunquista. Il popolo ha torto se dice la sua, se glielo lasci fare diventa come la lava, non sai dove va a finire, quindi solo chi ha un nome può dire la sua: quelli che non sono parte del popolo possono essere incolti, contraddirsi, sbagliare, offendere. Il popolo due cose deve fare: giocare al lotto al superenalotto scommettere grattare, e deve guardare la televisione.

 

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