In galera i blogger delle anoressiche?

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In galera i blogger delle anoressiche? Quando ho letto che la deputata Michela Marzano ha presentato una proposta di legge che punirebbe con il carcere o con salatissime multe  chi” istiga al suicidio” attraverso siti e blog pro-ana e pro-mia mi sono messa a ridere. La proposta è bipartisan, vi hanno aderito donne e uomini di ogni partito. Le donne in prima linea, naturalmente: Carfagna, Biancofiore, Gelmini,Moretti, Binetti. Non ho mai visitato blog pro-ana né pro-mia, proliferano in tutta Europa ed elargiscono consigli sui modi più semplici ed efficaci per il raggiungimento o il mantenimento del sotto-peso a cui evidentemente alcune persone aspirano: 35 chili o giù di lì. In quei blog ti spiegano come ci si abbuffa e poi si vomita, quali farmaci servono a non aver fame o a bruciare i grassi, cosa si deve mangiare per essere pelle e ossa, roba così. Terribile. Si, terribile. Chi può gestire e tenere in piedi questi siti se non persone esperte sull’argomento perché soffrono di gravi disturbi alimentari e del comportamento? Chi, se non donne o uomini che hanno un’immagine distorta di sé e della bellezza? Dunque Marzano, che pure è donna di cultura e d’ingegno, vorrebbe una legge per comminare multe da 10mila a 50mila euro a persone malate, e per tenerle in carcere uno o due anni. Se invece si sapesse per certo che il blogger sfruttasse i problemi altrui per lucrare le cose sarebbero un pò diverse, ma poco poco: non possiamo aspirare ad uno Stato che controlli tutto, anche il desiderio di autodistruzione di un adulto. Se una donna di trent’anni cerca un sito pro-ana e lo frequenta, chiudere quel sito e punire i gestori non servirà a distoglierla dai suoi propositi di un solo millimetro. Bene, si tratta di semplificazione e di banalizzazione estrema di un fenomeno grave, si tratta di un tentativo di risolvere la malattia e il disturbo mentale con la coercizione. La dittatura della normalità e della salute! Non sto esagerando: di questo passo da qui a una decina d’anni chi non rientrasse nella norma, chi esaltasse in un blog o in un sito web pratiche dannose alla salute come il piacere di fumare sigarette, il bere, il gioco d’azzardo, il poker, il culturismo con l’uso di farmaci, la dieta vegana, la cucina ricca di grassi, il junk food, gli sport estremi e qualche altra insalubre diavoleria potrebbe incorrere nelle sanzioni della legge. Bisognerebbe quindi ideare leggi per punire stilisti e fotografi di moda, nonché le modelle, perché veicolano ideali estetici che possono essere raggiunti soltanto digiunando: involontariamente gli stilisti spingono anoressiche e bulimiche a chiedere consigli ai blogger pro-ana. Bisognerebbe punire i produttori di cibo spazzatura destinato ai bambini e agli adolescenti, perché possono farli diventare obesi e diabetici, e poi prendere di mira anche i pubblicitari che ci bombardano di spot pieni di quelle orribili merendine e cotolettine. In realtà bisognerebbe punire per primo lo Stato, che autorizza le slot machines anche nelle tabaccherie, e pubblicizza il lotto e tutti i giochini che distruggono le famiglie, perché senza volerlo lo Stato istiga i giocatori compulsivi al suicidio. Tutti dentro, onorevole Marzano, oppure modifichi nella forma e nella sostanza la sua proposta di legge, per favore. Si occupi, con tutti i parlamentari, di prevenzione e cura delle piaghe sociali, non di restrizioni.

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