La lotta all’evasione fiscale

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La lotta all’evasione fiscale

Il Presidente del Consiglio vuole innalzare il tetto massimo di spendibilità del denaro contante. Ottima notizia, visto che la trovata di obbligarci alla tracciabilità del nostro denaro oltre i 1000 euro non serve affatto a colpire i ricchi evasori fiscali ma crea problemi e umiliazioni ai cittadini perbene.

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La lotta all’evasione fiscale – che nessun governo vuole intraprendere – non si fa di certo istituendo un tetto oltre il quale ai cittadini viene impedito per legge l’uso del contante. Si tratta di un escamotage di nessun conto che raggiunge un solo obiettivo: istituisce lo stato di polizia a danno dei cittadini onesti obbligando di fatto tutti ad avere una carta di credito o un bancomat, oltretutto controllando ogni individuo in maniera orwelliana: come spende, per far cosa, quali gusti e preferenze ha. Lo ripeto, è uno stato di polizia che lascia liberi gli evasori e i corrotti di continuare a commettere illeciti e toglie autonomia agli altri. Questa idea balzana piace ai montiani perché offre un buon servizio alle banche. Gli evasori fiscali per far circolare il denaro contante non passano a depositarlo in banca, se ne guardano bene: adoperano ben altri canali e dovrebbe capirlo anche un bambino.

L’evasione fiscale si combatte in tutt’altro modo, per esempio con delle leggi severe, e facendo in modo che una detraibilità conveniente persuadesse i cittadini evasori a fatturare. L’evasione si combatte anche abbassando la pressione fiscale. Il cittadino italiano erroneamente ritiene che pagare le tasse non sia utile al suo benessere e non serva a migliorare la qualità della sua vita. Se uno Stato prende tanto e non offre nulla in cambio diventa difficile convincerlo a comportarsi eticamente. Scuole pubbliche, ospedali, mezzi di trasporto, gestione dei rifiuti, appalti pubblici, manutenzione stradale, bonifiche del territorio, sono solo alcune delle voci che da sempre nel nostro paese evidenziano le gravi carenze dei governanti. Pretendere di ottenere il massimo possibile di tassazione dai cittadini e poi non tutelarli o addirittura sprecare denaro pubblico o togliere ai pensionati una parte di ciò che gli spetta per vivere dignitosamente crea un circolo vizioso dal quale quelli che possono si defilano, con la conseguenza che tutto grava alla fine sulle spalle dei lavoratori dipendenti.

Il denaro contante non è solo “sterco del diavolo”, è democrazia ed è libertà individuale. Non solo: la libera circolazione del contante ristabilisce un equilibrio necessario e vitale tra Stato, banche e cittadini. Renzi stavolta vuole fare un passo giusto: innalzare la soglia massima di spendibilità dei contanti a 3000 euro, il che adeguerebbe il nostro paese agli altri Stati europei nei quali – guarda un po’ – l’evasione fiscale non si può paragonare neanche lontanamente ai livelli di quella italiana: evidentemente altrove esistono leggi migliori e pene certe per chi si sottrae al diritto-dovere di pagare le giuste tasse.

 

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