L’acqua è di tutti

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L’acqua è di tutti

L’acqua è di tutti, l’acqua non si può privatizzare, anche se tanti comuni lo fanno già. Nello Sblocca Italia, passato con il solito insopportabile ricorso alla fiducia, oltre al petrolio, al cemento e a tante altre belle idee per andare incontro al futuro puliti e modernizzati, c’è una noticina che riguarda l’acqua  e che ne favorisce la privatizzazione, anzi la rende inevitabile perché promette incentivi agli enti locali che privatizzano il bene pubblico per eccellenza. Nel 2011 c’è stato un referendum : 27 milioni di cittadini hanno decretato che l’acqua è bene comune, che non si può privatizzare né vendere. Il risultato di quel referendum è stato completamente ignorato. 

“L’acqua non è solo un bene pubblico, ma è di Dio”, disse Pierluigi Bersani nel 2010, ma il PD  è stato  favorevole all’acqua pubblica sempre solo a parole e Dio probabilmente è nel CDA dell’Acea o di qualche altra azienda multiservizi.    

E’ stata completamente ignorata dalla UE anche una raccolta di due milioni di firme di cittadini europei che chiedevano l’acqua pubblica per tutti, perché l’Europa si appresta, col TTIP, ad abbracciare le regole che piacciono agli USA, concretamente votati alla privatizzazione di tutti i servizi. La parola d’ordine è e sarà privatizzare, il che significa impoverire le persone, negare diritti inalienabili agli indigenti, ai più poveri. L’acqua è come l’aria, non è pensabile chiudere i rubinetti, mettere un bene fondamentale nelle mani di qualche grande gruppo d’affari non è corretto dal punto di vista etico e non lo è dal punto di vista costituzionale visto che i risultati delle consultazioni referendarie si devono rispettare. Ci dovremmo mobilitare tutti, chiedere rispetto al terzo premier nominato in un Parlamento di nominati. Non abbiamo nessuno dalla nostra parte, non siamo proprio nessuno.  

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