L’informazione o tace o deforma le notizie

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L’informazione o tace o deforma le notizie

Prima hanno evitato di diffondere la notizia delle aggressioni alle donne avvenute la sera di capodanno a Colonia, poi i media si sono scatenati : chi ha parlato di stupratori, chi ha invocato restrizioni all’accoglienza, chi ha dato la colpa alla religione musulmana, chi ha detto – come Lucia Annunziata – che si è trattato di un’azione premeditata e organizzata . La vera notizia è l’assenza di controllo e di vigilanza, la vera notizia è che stupri, scippi, violenze carnali, molestie e risse fanno parte della vita notturna in ogni luogo.     

L’informazione o tace o deforma le notizie. Un conto è dire che mille uomini stranieri hanno aggredito un centinaio di donne e un conto è specificare che mille non è il numero degli aggressori ma è il numero degli uomini (stranieri ma anche no) che il 31 dicembre ciondolavano nei pressi della stazione di Colonia. Un conto è scrivere sui giornali “donne stuprate” e un conto è specificare che gli stupri sono stati 2 ad opera di due giovanissimi cittadini europei, non rifugiati e richiedenti asilo ma risiedenti regolarmente in Germania e in Francia da anni. Non solo: gli stupri non sono avvenuti a Colonia ma altrove in Germania.  89 donne su 90 denuncianti sono state derubate, derise, abbondantemente palpeggiate e terrorizzate senza che un solo poliziotto riuscisse a fermare i malintenzionati. L’assenza di vigilanza non è la vera notizia? Le forze dell’ordine evidentemente scarseggiano anche in Germania, oppure sono mal coordinate. Oggi si giustificano dicendo di non aver reagito con forza per evitare incidenti ancora più gravi. Davanti alle stazioni delle grandi città di solito si aggirano delinquenti di ogni specie, e Colonia non fa eccezione. Se la sindaco avesse fatto un po’ di prevenzione dirottando un certo numero di agenti di polizia nelle zone calde della città la sera di capodanno avrebbe evitato il patatrac. Perché si tratta di un patatrac: la Germania sta cercando pazientemente da tempo di convincere la popolazione ad accettare di buon grado l’insediamento di un milione di profughi in tre o quattro anni e l’episodio di Colonia proprio non ci voleva. Altre donne sono state aggredite – sempre a capodanno – a Francoforte, ad Amburgo e a Stoccarda, ma i giornali parlano solo di Colonia e non lo fanno neanche subito, lo fanno dopo giorni, non solo in Italia ma perfino in Germania. A Colonia le donne aggredite sono state troppe perché si potesse tentare di nascondere l’accaduto, altrimenti non ne avremmo saputo nulla. Le ragioni del notevole ritardo con cui la notizia è stata diffusa sono dunque politiche: bisogna evitare di aizzare i cittadini europei contro gli stranieri. Qualcuno ha parlato di maschilismo, di indifferenza dei media nei confronti delle donne, quasi come se la stampa considerasse poco rilevante la molestia sessuale, ma chi lo ha detto ha toppato alla grande.

Piuttosto mi concentrerei sul fatto che gli stranieri che hanno assalito le donne la notte di San Silvestro in pratica si sono dati la zappa sui piedi da soli: perché? Non è ridicolo? Effetto alcool? Forse. Premeditazione? Nemmeno per sogno. Effetto branco, emulazione collettiva nata per caso? Può essere. L’aspetto cruciale della vicenda ha a che fare con la devianza in generale, e questa riguarda indifferentemente stranieri e non, riguarda gli uomini tout court, a prescindere dal luogo di nascita. I musulmani opprimono le donne impedendo loro di emanciparsi e di essere libere ma questo non può servire da alibi per affermare che gli aggressori di Colonia abbiano agito contro le donne per motivi culturali e religiosi. Vorremmo forse negare il fatto che ogni sabato notte nelle metropoli occidentali avvengano risse, aggressioni, scippi, stupri o tentativi di stupro? Vorremmo negare che in occidente s’è dovuto ricorrere al termine femminicidio per stigmatizzare la violenza di genere? In ogni società, in ogni cultura, in ogni epoca e a tutte le latitudini gli anelli deboli della catena umana sono le donne, i bambini, i vecchi e gli omosessuali. Adesso è venuto il momento di aggiungere al gruppo anche i migranti, e facciamo cinquina. Rimangono fuori soltanto i maschi non ancora vecchi, in sostanza. Tutti? No di certo. Solo quelli ignoranti, gli isolati, i frustrati, i sociopatici, quelli border-line, i non integrati. Se ce ne sono tanti non dipende certo dai flussi migratori, dipende dalla struttura sociale ed economica, dalla crisi, dalla disoccupazione, dall’educazione, dalla scuola, dalla famiglia, dal culto della violenza che è tipico della società in cui viviamo.

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