Marino populista a sua insaputa

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Marino populista a sua insaputa

Adesso che il caso del residence intestato a una società che fa capo a Totti è assurto agli onori della cronaca anche il sindaco Marino si schiera senza esitazione in difesa del calciatore più amato dai romani. Totti non ha commesso alcun illecito, sia ben chiaro: che il Comune di Roma gli paghi gli onerosissimi affitti di appartamenti tenuti in condizioni pietose non è un reato, è solo la dimostrazione del fatto che chi ha le relazioni giuste può approfittarne, ed è la dimostrazione del fatto che anche gli eroi, sotto sotto, non si fanno troppi scrupoli di coscienza.

Marino populista a sua insaputa se ne è uscito con una difesa da ultrà del capitano della Roma a proposito degli affitti d’oro che il Comune di Roma paga alla sua società. “Totti a Roma non si può toccare perché Totti è Totti. Io voglio che continui a vincere e segnare anche nel nuovo stadio della Roma.” Ha detto così. Francamente il sindaco stavolta è ingiustificabile. Se il suo non è bieco populismo cos’altro può essere? Desiderio di stare dalla parte dei tifosi, della gente innamorata del calciatore per mero interesse politico? Sottomissione incondizionata alla sacralità del calcio e degli adorati dèi pagani che segnano i goal? Oppure un modo superficiale per lavarsi le mani rispetto a una questione – quella degli alloggi – che andrebbe trattata con attenzione e scrupolo? Forse si tratta del solito “damose ‘na mano tra noi”, metodo col quale coloro che hanno potere e fama si sorreggono gli uni con gli altri di fronte all’opinione pubblica, a costo di negare l’evidenza e pur di evitare rovinose cadute. Qualunque sia la ragione di quella esternazione, Marino non ha fatto una bella figura.

Totti non ha compiuto alcun reato, ha solo investito il suo denaro nel modo più redditizio, cosa che vorrebbero far tutti, ma che in Italia riesce soltanto a chi ha buone conoscenze. Totti conosce Odevaine. Sia come sia, è successo che il Comune – quindi i cittadini – pagasse oltre 2000 euro al mese d’affitto per ognuno degli appartamenti occupati in un residence alle porte di Roma. Il residence era destinato ad ospitare uffici, invece dentro ci hanno messo famiglie indigenti, bontà loro. Gli appartamenti sono topaie per le quali è prevista per contratto una manutenzione che di fatto è inesistente, ma che il Comune comunque paga ogni anno, sempre alla società di Totti. Tutti si sono schierati in difesa del campione, che ovviamente come ogni famoso che si rispetti non saprebbe proprio nulla di queste cose. Neanche Marino ne sa un granché, ha detto che non conosce il caso ma assicura che per l’emergenza abitativa a Roma sono stati fatti interventi straordinari. Almeno qui è stato sincero: non trovate straordinario che uno degli uomini più amati d’Italia, un portabandiera, uno de core, riesca a combinare un affare che gli frutta centinaia di milioni all’anno sulle spalle del Comune? E’ straordinario si! Non ha avuto neppure lo scrupolo di coscienza di mandare gli addetti a fare un po’ di manutenzione in case coi tetti sfondati, piene di scarafaggi e senza riscaldamento: Marino ha ragione, tutto ciò è veramente al di fuori dell’ordinario. Insomma, abbiamo imparato che rom, immigrati e cittadini indigenti danno la possibilità di fare tanti soldi a un bel po’ di persone.

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