Niente di personale

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Niente di personale

 

Niente di personale: ho sempre cercato di evitare il rischio di rendere questo blog uno spazio individuale, nel senso di parlare di me. Oggi si, parlo di me. Oggi il blog – che ha pochi mesi di vita –  festeggia 10mila visitatori, per l’esattezza in questo momento 10146. Al netto di spam, bot e altri ingressi “inquinanti” i visitatori reali sono sicuramente meno di 10mila, ma quando stamattina ho visualizzato la cifra sulla mia toolbar sono stata contenta. Mi sono detta che per essermi persa nell’immensità della rete insieme a migliaia e migliaia di bloggers non mi va male. Il confine nel quale ci muoviamo è sigillato anche se non sembra, ed è pieno di famosi e di competenti, esperti di un settore, di un argomento. Qui dentro vige il disordine. Vorrei fare molto di più, vorrei poter essere più precisa e meno scontata, certe volte. Altre volte mi rimprovero di essere frettolosa e sbrigativa: il blog si evolverà e si arricchirà perché fortunatamente non sono mai soddisfatta dei risultati. Non c’è una sola strada da percorrere, ce ne sono tante e sono tutte affollate e trafficate. La necessità o la velleità di scrivere ne ferisce tanti, non sono la sola: siamo una fila, una colonna, una fiumana di umani che vogliono raccontare cose, parlare dell’ignoto, del silenzio, di quello che succede e perfino di come vorremmo che fosse il nostro paese. Tutto quello che fino a oggi ho messo qui dentro è solo una propaggine della “carta conosciuta”. La cosa che desidererei fare è difficile, molto difficile: superare il bivio, entrare in una zona non protetta, nel terreno dell’inquietudine, perché solo lì cominciano i viaggi veri e solo lì diventa possibile parlare della “carta conosciuta” senza subirla. Per adesso, piuttosto che sognare in grande, mi ripropongo di accrescere questo non luogo e mi rallegro dei 10mila visitatori. Li ringrazio tutti, pure quelli che non sono tornati più.

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