Non si accettano critiche

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Non si accettano critiche, non si accettano le sentenze giudiziarie, non si accettano consigli, non si accetta il dialogo: da Berlusconi in avanti sono diventati tutti perseguitati, vittime di complotti dei poteri forti o della magistratura, ostacolati dal pessimismo dei gufi e dei nemici. Questo atteggiamento non può essere determinato soltanto dal desiderio di conservare una posizione di prestigio. C’è, in più, l’affermarsi di una tendenza diffusa al narcisismo patologico che è prerogativa dei dittatori e degli autoritarismi. Sembrano tutti affetti da manìa di persecuzione, tutti eroi incompresi, e quanti più affronti ricevono tanto più si arroccano. Ci fosse un solo uomo politico disposto all’ascolto, al confronto, a un minimo di autocritica. Niente da fare, si impongono con prepotenza e arroganza, determinati a farsi valere anche a costo di cadere in contraddizione, di offendere le istituzioni e di negare la realtà dei fatti. Il regresso sociale va di pari passo con la regressione dello spirito critico in seno alla classe politica. L’immaturità delle masse è solo il riflesso dell’immaturità degli apparati governativi che si autorappresentano come il destino.

Renzi si lamenta perché i poteri forti vogliono farlo fuori e non si rende conto che le sue affermazioni non stanno in piedi per due ragioni: la prima riguarda il suo operato, che è discutibile e che si basa solo sulle chiacchiere. Non gli viene in mente che lo si possa giudicare negativamente peché ha tradito le aspettative. Le famigerate riforme, brutte e mal concepite, giacciono sempre lì, non ne è andata in porto ancora nessuna ma si è tenuto il paese bloccato per mesi sulle discussioni in merito alla riforma del Senato lasciando le vere urgenze nel dimenticatoio. La seconda ragione riguarda la mancanza assoluta di senso del ridicolo: va bene cercare di tirar acqua al proprio mulino, ma raccontarci che lui coi  poteri forti non abbia nulla a che fare è una barzelletta. I suoi attuali legami li ha stretti coi portinai e le casalinghe o con i poteri forti? Marchionne e la Fiat, Serra, Carrai, Confindustria, il gatto Verdini e la volpe Berlusconi (massoni tutti e due) non sono poteri forti? E quando ha fatto fuori Enrico Letta dalla sera alla mattina era solo? Non scherziamo, anche lì un qualche potere forte si è adoperato per sostenerlo e per imporcelo, salvo pentirsi amaramente di averlo scelto dopo qualche mese. Tutta questa faccenda spaventa: i ciechi e i sordi che muovono le pedine alla carlona, senza cognizione di causa e procedendo per tentativi sulla nostra pelle fanno parecchi pasticci. E’ preoccupante pensare che un’intera classe dirigente non sia migliore del più sprovveduto tra i cittadini e che agisca in base a umori e logiche privi di razionalità.

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