Per il M5S la recita è sempre uguale

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Per il M5S la recita è sempre uguale

Grillo non ci piace? Non è una buona ragione per accettare un’informazione distorta che travisa la realtà. Dovremmo fare sempre attenzione alla correttezza dei media quando ci raccontano un fatto, sempre, invece quando fa comodo alla nostra faziosità la notizia falsata diventa oro colato.

Per il M5S la recita è sempre uguale: loro sono fuori dal sistema e il sistema li teme. Quando mai, nel sistema ormai si sono radicati e hanno assunto un ruolo ben preciso, per loro non è più possibile occupare un luogo che resti fuori dal meccanismo. Onestamente, non si può temere una coalizione che marcia verso Assisi piuttosto che radunarsi al Circo Massimo al grido di “tutti a casa” oppure ripetendo “onestà”: il movimento in fin dei conti riconosce (e per questo comodamente subisce) la preponderanza del nostro sistema politico e il genere di conflitto che ha ingaggiato con esso ha una rilevanza sociale che secondo me è molto apprezzata dal governo, perché ha un effetto calmante sulle coscienze. Di rivoluzionario il movimento non ha proprio niente. Che sbandieri il valore dell’onestà e che ne detenga il monopolio assoluto nel Parlamento basta a moltissimi italiani per essere soddisfatti. A me pare soltanto un riuscito tentativo di restituire un po’ di freschezza al copione scaduto della politica, ma si tratta pur sempre – alla luce dei risultati – di un’altra commedia, talvolta anche involgarita da certe interpretazioni esasperate e logorata da un’estenuante ripetitività.

Detto questo, che si distorcano parole e affermazioni ogni volta che Grillo apre bocca è insopportabile, ed è ancora più insopportabile che coloro che lo detestano non abbiano a cuore l’imparzialità e l’esattezza dell’informazione. Grillo sulle mammografie ha fatto una dichiarazione che nulla ha a che vedere con il senso che i media le hanno attribuito. Cercare di sapere se davvero il leader del movimento abbia sconsigliato alle donne di fare prevenzione non è un tributo che dobbiamo a Grillo, è un diritto-dovere che abbiamo verso noi stessi: mai e poi mai – solo per partigianeria politica – dovremmo prendere per buona una menzogna ripetuta da stampa e televisioni, perché una corretta informazione bisogna pretenderla sempre e non solamente quando ci fa comodo. L’episodio in sé non è rilevante, lo diventa nel momento in cui si sollevano in coro i tifosi, felici di avere a disposizione un’altra occasione per dare addosso a Grillo, vera o falsa chi se ne importa.

Un conto sono le opinioni soggettive e le propensioni individuali per un partito o per l’altro, un altro conto è dimostrare la propria incapacità di guardare le cose con obiettività, con un minimo di onestà intellettuale. Essere sempre e comunque “contro” il M5S non serve che a degradare le idee, che ricalcano un manicheismo da ultras e spazzano via la dimensione della riflessione. La critica mossa a un avversario politico ci permette di esercitare un sano antagonismo, ma che almeno sia basata sui fatti reali, per favore, e che non faccia il gioco dei media e dei lacché.

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