La Boschi da piccola faceva la madonna

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La Boschi da piccola faceva la madonna, in chiesa per le recite sceglievano sempre lei perché il viso era – ed è anche adesso – quello della bellezza classica, pura. Trentatré anni, avvocatessa, oggi ministra per le riforme e per i rapporti col Parlamento. Renzi ha scelto bene: Maria Elena Boschi è sveglia, ha una certa capacità di comunicazione e molto carattere. Talmente tanto carattere che pare abbia intimato a Lucia Annunziata di far sparire dalle pagine dell’Huffington Post un articolo su di lei nel quale si raccontavano – a suo dire – fatti mai avvenuti, menzogne. Quando la giornalista ha dichiarato di non essere disposta ad accontentarla, la ministra Boschi ha minacciato una denuncia; in seguito ha smentito di aver pronunciato la parola denuncia. Ha comunque ottenuto di poter pubblicare la solita lettera di rettifica all’articolo. Non le piacciono le critiche. E’ ancora presto, si abituerà.

La sua sicurezza è stupefacente, molto simile a quella che ostenta Renzi. Il Presidente è più sul genere dell’imbonitore, del venditore, più alla mano. Lei, apparentemente dolce e gentile, è dogmatica, conosce a memoria le risposte a tutte le domande e il modo per evitare quelle scomode, è convinta della bontà delle sue idee, che poi sono le stesse idee di Renzi. Convinta che i provvedimenti annunciati dal governo abbiano una portata storica, che rappresentino un’assoluta novità e che troveranno tutte le coperture necessarie (e noi lo speriamo); convinta che andremo a votare tra almeno due anni, convinta che i comunisti non esistano più, convinta che la squadra rimetterà in sesto l’Italia, convinta che non sia importante avere tra i ministri e i sottosegretari qualche indagato perché il garantismo, si sa, viene prima di tutto, certamente molto prima di ciò che vorrebbero gli italiani, i quali magari sognano un Parlamento frequentato solo da insospettabili come avviene nel resto d’Europa. Limpida, netta, precisa, Boschi rappresenta egregiamente la nuova generazione di politici che il premier ha scelto per sostituire il vecchio PD e per governare il Paese. La parola d’ordine è velocità, energica velocità. Ma per trasformare l’energia a livelli elevati e sottili occorre prima conservarla e arricchirla, altrimenti si esaurisce rapidamente.

I renziani sono giovani rampanti che vanno d’accordo un pò con tutti, giovani rampanti per i quali destra e sinistra non sono poi così diverse, perché l’importante è fare le cose giuste. Per esempio eliminare la possibilità di avere una legge sul conflitto di interessi, oppure gradire una legge elettorale piena di pecche e senza le preferenze. La ministra è soddisfatta di poter dire che sono state abolite le province anche se sa di mentire, e le piace la riforma del Senato, quella che fa storcere il naso anche allo stesso Pd e che ha mobilitato il fior fiore dei costituzionalisti italiani. Lei li ha definiti “professoroni” e li ha accusati di intralciare da trent’anni il rinnovamento. Un vero peccato, la ministra Boschi è così giovane e già così presuntuosa e poco attenta ai particolari che contano. Come sarà diventata fra dieci anni non ci va di immaginarlo.

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