Recalcati e la psicopatologia del grillismo.

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Recalcati e la psicopatologia del grillismo. Massimo Recalcati nel 2013 ha scritto alcune riflessioni interessanti a proposito del movimento 5stelle o di quel fenomeno che viene definito “grillismo”. Recalcati sostiene che i grillini siano vittime di una suggestione collettiva e che come tutti i rivoluzionari perseguano un  fantasma di purezza, inseguendo un sogno tipicamente adolescenziale. A questo proposito cita il capolavoro di Philiph Roth “Pastorale Americana” per fare un parallelo tra la figura tragica della figlia del protagonista e i pentastellati. E’ vero e indiscutibile che non esiste crescita né maturazione se si prescinde dal passato e dalla storia dei padri, ma se ci si sente portatori di novità (non solo nel campo politico) una buona parte del passato deve necessariamente farsi da parte: la si interiorizza, poi la si espelle, col sudore di una fatica che va affrontata. D’altra parte rifiutare completamente tutto quel che c’era per ricominciare daccapo è l’assunto categorico di ogni rivoluzionario (ma che Grillo sia davvero un rivoluzionario non lo credo affatto) , è una scelta obbligata tra due strade diverse: da un lato si intraprende il cammino dell’integrazione e dell’accettazione (anche critica) di un sistema di valori abolendo il caos,  rottamando le eredità ideologiche e culturali dei padri ma preservando tutto il resto, abitudini, difetti e gestione del potere (Renzi), mentre dall’altro lato si va nella direzione di valori che sembrano indecifrabili e incomprensibili perché presuppongono la cancellazione e non l’aggiustamento del presente e del “prima” e che invece sono valori vecchissimi, sono i valori della vecchia sinistra. Si tratta di una dicotomia tra edonisti e umanisti, dove questi ultimi non vogliono concedere spazio alla “casta” ma non sanno ancora come realizzare il progetto e non sanno neanche se ci riusciranno mai, dunque si arroccano e si difendono come tutti i gruppi ideologici hanno fatto anche in passato: il primo PCI era ancora più carente di democraticità al suo interno rispetto al M5S, e faceva bene!. Non è detto che una fase in cui sia necessario scartare il pluralismo delle idee in un partito politico significhi proporre la tirannide.

Recalcati fa riferimento ai padri dell’orda freudiana. Cosa scriveva Freud in “Totem e tabù”? Leggiamo: ” L’identificazione della massa con l’orda primordiale permette di sciogliere il mistero della suggestione: il carattere perturbante, costrittivo, della formazione collettiva, il quale è manifesto nei fenomeni di suggestione che la contraddistinguono, può quindi venir con ragione ricondotto alla sua derivazione dall’orda primordiale. Il capo della massa è ancora sempre il temuto padre primigenio, la massa continua a voler essere dominata da una violenza senza confini, è sempre sommamente avida di autorità, ha, secondo l’espressione di Le Bon, sete di sottomissione. Il padre primigenio è l’ideale della massa che domina l’Io anziché l’Ideale dell’Io” . In altri termini, “il singolo rinuncia all’ideale dell’Io e lo sostituisce con l’ideale collettivo incarnato dal capo”. Riproporre oggi il mito dell’orda primordiale è una forzatura: da quando Freud ha sviluppato tali suggestive analisi la collettività contemporanea, la massa, ha acquisito una tale consapevolezza dei propri diritti-doveri ed un tale livello di coscienza sociale che diventa antistorico tentare di ridurre i comportamenti di gruppi politici a livello di pulsioni, di regressione nel rapporto col Padre. Grillo e Casaleggio non sono Padri, non sono neanche indiscutibili in quanto persone: sono solo le loro idee a fare da collante per gli aderenti al movimento. E gli aderenti al movimento (non coloro che semplicemente lo votano) sono l’incarnazione di qualcosa che è totalmente nuovo nel panorama politico. Questa novità consiste proprio nel fatto che essi non vogliono avere niente a che fare con il passato, ma non con tutto il passato e con tutta la Storia, questo è ridicolo. Essi vogliono abortire la classe dirigente del paese non per purificare bensì per un’ansia nevrotica di moralizzare. Se assumessero i soliti comportamenti a cui tutti i partiti politici si sono attenuti finora (accordi, alleanze eccetera) in breve tempo l’entropia avrebbe la meglio su ogni intenzione, in breve tempo il movimento 5stelle si scioglierebbe come un cubetto di ghiaccio in un bicchiere di whisky. Piuttosto che considerare i due leader del movimento come matti che aspirano alla dittatura, sarebbe bene ridimensionarne le intenzioni e considerarli come due matti che sognano la Svezia in Italia, o meglio un’Italia come la Svezia.

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