Schettino alla Sapienza

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Concordia: Schettino insegna gestione panico a università (foto: ANSA)

Schettino alla Sapienza, irreale. Un bel titolo per una tragi-commedia all’italiana, magari ci fanno pure un film di Natale, perché no? Il comandante è salito in cattedra nei primi giorni di luglio ma lo abbiamo saputo ora. Il professor Mastronardi lo ha invitato per una breve lezione di quindici minuti sulla gestione del panico. Pare che il rettorato non ne sapesse nulla e che l’iniziativa sia stata individuale, un’esclusiva trovata di Mastronardi, che non conosciamo e che immaginiamo essere un originale, un docente col gusto del paradosso dotato anche di un certo cinismo. Schettino deve aver spiegato agli studenti che l’emergenza e il panico si controllano meglio da lontano, sentendone l’eco, stando seduti a osservare come va a finire. Chi meglio di lui, tra i comandanti di tutto il Mediterraneo? Non c’è bisogno di soffermarsi sulle cose che avrà detto Schettino agli studenti,  l’insegnamento che essi hanno ricevuto è comunque molto chiaro: un ometto senza coraggio né senso di responsabilità, uno che ha fatto morire come topi 32 passeggeri della sua nave, è comunque degno di ricevere credito, ascolto, considerazione.

“Ribadisco che il mio è stato un intervento tecnico sulla scorta delle mie conoscenze e della professionalità acquisita in tanti anni di servizio”, ha detto Francesco Schettino attraverso il suo legale, Cataldo Calabretta, che manco a farlo apposta ha un nome da film, di quelli con Alvaro Vitali.  Per anni – tutti i suoi anni buoni – Schettino ha trasportato milioni di turisti in crociera, ha distribuito sorrisi, pacche sulle spalle, ha gestito alla grande mari agitati e tempeste di vento e di pioggia, poi una sera ha fatto lo spiritoso più del consentito, s’è azzardato per troppa sicurezza e per orgoglio ed è finita male. Lui non si capacita che mezzo mondo lo guardi storto, pensa di aver salvato con una manovra da eroe 3000 persone e non d’averne sacrificate 32. Pare quasi di sentirlo: “Si, ho abbandonato la nave molto prima che lo facessero tutti gli altri, ma scusate, riflettiamoci bene: un eroe deve essere pure un fesso?” 

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