Se la prendono col calendario Pirelli

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Marzo 1990. Fotografo Arthur Elgort, a Puebla del Rio, Sevilla

Se la prendono col calendario Pirelli

Due deputate PD intenzionate a salvarci dal sessismo con l’oltranzismo del politically correct criticano il calendario Pirelli

Se la prendono col calendario Pirelli. Bisogna stigmatizzare i tentativi di fare apparire le donne come oggetti sessuali, è giusto, ma le signore della politica italiana vogliono proprio esagerare, vogliono che trionfi la banalità, si concentrano sempre sul fumo e mai sull’arrosto. Adesso due deputate del PD, Agostini e Campana, chiedono al super-patinato e bellissimo calendario Pirelli di dedicare alle donne un’attenzione diversa, vorrebbero che fossero immortalate per esempio nell’atto di guidare l’automobile o mentre svolgono il proprio lavoro. Mi viene tristezza solo a pensarci e mi domando pure come facciano queste deputate a farsi venire certe idee. Il calendario Pirelli è famoso in tutto il mondo, è un’istituzione, è come l’elezione di una miss. Miss Italia l’hanno tolta di mezzo: la Presidente della Camera Boldrini, pur sapendo che il motivo dell’abolizione del concorso era l’emorragia di spese perché il programma costava troppo, si congratulò per la scelta moderna e straparlò di sessismo e femminicidio. In molti altri paesi l’elezione di una miss non ha mai compromesso la dignità delle donne, nessuno si è mai sognato di abolire quella che in realtà è una passerella promozionale per tutte le ragazze che desiderano farsi strada nel mondo dello spettacolo in maniera decorosa, consapevoli e sicure di sé. C’è da augurarsi che la nostra lotta per l’ emancipazione non trovi disdicevole quel desiderio, e non consideri di serie b le donne che alla laurea preferiscono una scuola per indossatrici o un corso di dizione e di recitazione perché a fare l’ avvocato o una carriera politica s’annoierebbero a morte.

Miss Italia avrebbe potuto tranquillamente andare avanti senza disturbare la guerra al sessismo, che è tutta un’altra cosa, ben più complicata e seria. E’ finito il tempo delle bambole un po’ oche che parevano vendersi a un tanto all’etto, suvvia. Oggi una ragazza che partecipa a un concorso di bellezza lo fa quasi sempre nel rispetto di se stessa e con le idee ben chiare. Quelle che si vendono al miglior offerente e che non hanno imparato ad avere rispetto di sé non fanno passerelle a miss Italia. Lo stesso discorso vale per  il calendario Pirelli: se cambiasse, se invece di mostrare fotografie eleganti e mai volgari di donne veramente molto belle cominciasse a proporre modelle in tailleur manageriale sedute dietro a una scrivania oppure intente a dirigere un team di operai specializzati in una fabbrica perderebbe tutto il suo appeal, diventerebbe ridicolo e non lo comprerebbe più nessuno. Non dovremmo mai sentirci minacciate nella nostra dignità dalla bellezza e dalla grazia femminile.

Le deputate volenterose e lodevolmente intenzionate a salvarci con l’oltranzismo del politically correct dovrebbero occuparsi di ben altro che di un calendario che ha fotografato per 50 anni le più belle donne del mondo, tutte realizzate, in carriera, spesso molto famose e con un ottimo livello di autonomia e di emancipazione. Se fossi in loro chiederei ai conduttori di programmi d’intrattenimento di fare a meno di veline e letterine nonché di vallette e statuine perennemente sorridenti malgrado calzino scarpe che sono strumenti di tortura: sarebbe ora di dare alle belle ragazze la possibilità di affiancare degnamente gli uomini, e perché no?, di sostituirli. Se fossi in loro urlerei il diritto all’aborto. Se fossi in loro pretenderei che per meritocrazia le donne veramente capaci occupassero ruoli che sono ancora esclusivo appannaggio maschile ed esigerei che le deputate e le ministre italiane mostrassero di avere un pensiero autonomo e delle reali qualità : soltanto così sarebbero inattaccabili. Se fossi in loro chiederei a gran voce welfare, asili nido pubblici per tutte, stipendi uguali a quelli degli uomini a parità di prestazioni. Se fossi in loro metterei una mano sulla bocca della Moretti che definisce se stessa e le belle del PD delle Lady like perché fa sganasciare dal ridere, non si può sentire nel 2014, mi sa che Nilde Jotti si rivolta nella tomba. Non avrei finito, continuate voi, ce n’è di cose veramente importanti da cambiare, e teniamoci lo splendido calendario Pirelli così com’è.

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