Un’organizzazione occulta

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Un’organizzazione occulta la Smart&Co? I sospetti e le notizie ce li confermerà l’Agenzia delle Entrate, per adesso cerchiamo di capire chi è Smart&Co e cosa significa società occulta. Smart&Co è il terminale italiano di una notissima multinazionale, la Smartbox Experiences, che offre in tutto il mondo pacchetti di servizi vari a prezzi vantaggiosi: chi vuole regalare al partner, ai genitori, a un figlio un fine settimana in un hotel oppure una serata speciale in un ristorante piuttosto che una giornata di relax in una Spa compra un cofanetto – che è praticamente un biglietto – che consente al destinatario del dono di usufruire del servizio scelto in una delle tantissime strutture convenzionate con la società. Carino, no? Basta entrare in uno dei punti vendita che espongono gli Smartbox e il gioco è fatto. Quanti di noi lo hanno comperato, senza sapere di avere a che fare con una società che le tasse non le pagherebbe? Le Fiamme Gialle stanno effettuando verifiche fiscali nelle due sedi italiane di Smart&Co – una a Roma e l’altra a Milano – e avrebbero scoperto che in cinque anni la società avrebbe evaso il fisco per oltre 105 milioni di euro, e l’IVA per circa 12 milioni.  Sono cifre da capogiro. Smartbox Experiences Ltd, interpellata da Lettera43 che oggi si occupa della notizia, ha negato categoricamente ogni accusa ed è chiaro che finché l’Agenzia delle Entrate non si sarà pronunciata sulla questione siamo tutti obbligati ad usare il condizionale. Se fosse tutto vero, Smart&Co sarebbe proprio una società occulta, terminologia tecnica che designa un tipo di società collegata a una multinazionale estera ma con una sua autonomia gestionale. Spiegandolo in parole povere, la Smart&Co italiana è sempre stata affidataria degli affari di Smartbox Experiences Ltd in Italia, ha venduto direttamente i servizi per cinque anni ma non avrebbe mai fatturato ai clienti le Smartbox da loro acquistate. La fatturazione la faceva – pare –  la Smartbox Experiences Ltd nella sede Irandese, che probabilmente fatturava una specie di consulenza e che in tal modo evadeva il fisco alla grande. 

La notizia mi è arrivata da Stefania Gioia di www.activism.com . Sul sito è in corso una raccolta di firme per portare all’attenzione dei cittadini e dei media questa vicenda perché fino ad oggi se ne è parlato molto poco.

Le firme si raccolgono anche qui http://bit.ly/smartboxpagaletasse

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