I cani da giardino

Share

I cani da giardino sono una categoria speciale. E’ da un pò che li osservo con una certa apprensione. Si possono maltrattare i cani anche senza usare loro violenza? Credo proprio di si. Ci sono delle nuove normative a tutela degli animali, ma non è cambiato granché ed è sempre difficile stabilire un confine che definisca cos’è l’incuria, e se il maltrattamento è solo quello fisico.

In una scena de “La grande bellezza” Jep Gambardella va a trovare Ramona a casa, attraversa il giardino e la raggiunge in piscina, dove lei fa il bagno appoggiata a un coloratissimo ed enorme salvagente. “Dove sta il cane?” , le chiede Jep. “Quale cane? Non c’è nessun cane”, risponde lei. “Ma come? La gente si fa le villette col giardino per metterci i cani.” Non lo ricordo alla lettera, ma il senso della frase era quello. E’ vero: quasi tutti quelli che hanno un giardino – lussuoso, povero, mediocre, scalcagnato, incolto o curatissimo – hanno dei cani. Per il solo fatto di averli piazzati in un luogo dove c’è un pò di verde, i padroni di questi cani sono convinti di non dover fare lo sforzo di portarli in giro, di fargli fare una passeggiata tanto per distrarli, per fargli annusare la vita, per stabilire con loro una qualche complicità, perché se alla stessa ora tutti i giorni un padrone porta a spasso il suo cane lo rende felice per 24 ore, e grato. No, niente: i cani da giardino non escono. Ma neanche entrano da qualche parte, nel senso che se s’azzardano a varcare l’uscio di casa li travolge un “FUORI!” indignato e sprezzante. Quando questi strani padroni sostano in giardino non fanno altro che urlare ai poveracci “Via, a cuccia, via, vai via!”  Niente giochi, forse un buffetto al mese sul capoccione, questa è la dose di affetto dispensata alle bestie. Siccome dovrebbero essere animali da compagnia, se proprio insistono a voler scodinzolare intorno alle gambe degli umani, questi ultimi a volte li chiudono in appositi recinti, costruiti perché non si sa mai, e poi quando arrivano ospiti non si deve infastidirli. Fanno proprio una vita da cani, i cani da giardino. Col passare del tempo sviluppano ansie e cominciano ad assumere atteggiamenti ripetitivi: questo fenomeno si chiama stereotipìa, deriva naturalmente da scarsa socializzazione e da assenza di stimoli.  In inverno gli animali sopportano anche il freddo e le intemperie, le cucce servono a poco. E’ matematico: già all’età di 5 o 6 anni questi animali soffrono di forme di artrosi anche gravi.

Generalmente di grossa taglia, i cani da giardino non trovano altro rimedio alla solitudine e alla noia che abbaiare al minimo fruscìo, quindi praticamente latrano sempre, soprattutto di notte. Secondo i padroni fanno “la guardia”. Li senti che si chiamano da un giardino all’altro, si raccontano le loro pene, oppure si detestano e si minacciano a vicenda, detestano tutti e vorrebbero addentare un bel polpaccio per sfogarsi. Quando succede e le televisioni ne parlano, non è raro notare accenti di soddisfazione al momento dell’annuncio “l’animale è stato prontamente abbattuto”. A freddo, naturalmente. Mai che venisse in mente a qualcuno di educare le persone ad educare i cani, a non farli impazzire e incattivire. In natura non esistono cani crudeli. “Ma che ti importa, ci sono problemi seri e tu parli dei cani?” Sarà, ma ci sono molti altri paesi, sulla terra, in cui non è permesso trattare gli animali domestici come cose, come delle seccature che tra l’altro non hanno neppure chiesto di essere prese e portate in un giardinetto o in un recinto ad aspettare. Noi italiani non sempre li rispettiamo, gli animali. Li ignoriamo se non li maltrattiamo, li comperiamo come maglioncini o scarponcini e quando viene l’estate ci stufiamo e li mandiamo via. Talvolta finiscono sotto un’auto, altre volte nei canili, raramente qualcuno se ne prende cura. Da questo punto di vista i cani da giardino una fortuna ce l’hanno: quando i padroni vanno in vacanza non se ne sbarazzano, li lasciano lì a latrare tutto il giorno finché non arriva un portiere o un parente servizievole con la pappa. Sono solo animali, dopotutto.

Share
Precedente E' cominciata l'estate Successivo Filippo Porcelli - Vacuum cleaner