Siamo al sicuro con la Concordia?

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Costa Concordia

Siamo al sicuro con la Concordia? Ségolène Royal, ministro dell’ambiente in Francia, pretende garanzie assolute sulla non pericolosità del trasporto della Concordia fino a Genova. La nave dovrebbe passare in prossimità della Corsica, il ministro francese vuole la certezza documentata che la carcassa sia stata svuotata da ogni residuo di idrocarburi e da ogni altro materiale inquinante. Il ministro dell’ambiente italiano, Galletti, non può rassicurarla sull’assenza di idrocarburi perché è un dato di fatto che non sia stato possibile eliminarli completamente. Una certa quantità è già finita in acqua davanti all’isola del Giglio, dicono che il mare sia stato prontamente ripulito. Non è che noi italiani badiamo alla sicurezza ambientale come gli altri, ci sarebbe da elencare tanti di quei disastri ed ecocidi da far notte, quindi la Royal ha tutta la nostra comprensione se non si fida.

Nel frattempo si pensa ad altro, alla colica pirotecnica di un nuovo inusitato spettacolo: l’isola del Giglio si prepara all’addio, suoneranno le campane di ogni chiesa, mani e fazzoletti saluteranno, finalmente è finita. Sarà pieno di reporter e fotografi, nonché di turisti muniti di telecamere, un triste e mortifero relitto che va in rottamazione bisogna fissarlo, non basta la memoria. Se fosse ancora epoca da cartoline se ne produrrebbero a milioni.

Anche a Genova s’organizzano per bene. C’è crisi, ogni occasione è buona per incamerare qualche spicciolo, tanto i morti sono già morti da un pezzo e la colpa è altrove e poi basta coi falsi moralismi, qui c’è penuria di lavoro, qui ormai siamo tornati tutti alle scarpe risuolate e ai caloriferi spenti. Allora i fortunati che hanno le case con vista sul porto affitteranno balconi e terrazzi a prezzi modici (si fa per dire), si andrà dai 100 ai 500 euro a settimana. Così tutti i curiosi, i cronisti, i collezionisti di selfie e gli sfaccendati potranno guardare, magari ci scappa pure lo stuzzichino o la birretta, nel prezzo stabilito.

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